Perugia - Zona Madonna Alta

Non è magia: la mente può prevenire e guarire

Guarigioni straordinarie: cosa ci insegnano e come possiamo applicarlo ogni giorno per non ammalarci mai

Introduzione

Ogni tanto sentiamo parlare di “miracoli”: persone che, a dispetto di una diagnosi terminale o di un tumore in fase avanzata, riescono a guarire. La scienza ha cominciato a interessarsi a questi casi straordinari, non per mitizzarli, ma per comprenderne i meccanismi reali e replicabili.
La domanda fondamentale è: cosa hanno fatto di diverso queste persone?
E, soprattutto: possiamo imparare da loro per vivere in salute e prevenire la malattia?

La risposta è sì. Ed è questo il cuore del nostro progetto Stammi Bene: imparare dalla guarigione per potenziare la prevenzione.

Le guarigioni straordinarie: quando la scienza ascolta l’eccezione

L’autrice americana Kelly A. Turner, Ph.D., ricercatrice presso Harvard e Berkeley, ha dedicato anni a studiare centinaia di guarigioni straordinarie documentate: pazienti che avevano ricevuto diagnosi terminali (come carcinoma pancreatico metastatico, melanoma, linfomi aggressivi, tumore al seno in fase IV) e che, in assenza di cure convenzionali o in affiancamento ad esse, sono guariti.

Nel suo libro Radical Remission (2014), Turner ha identificato nove fattori comuni a questi casi. La maggior parte dei pazienti non li ha applicati tutti, ma ognuno ne ha attuati almeno quattro o cinque con costanza e determinazione.

Vediamoli nel dettaglio.


I 9 Fattori delle Guarigioni Straordinarie

1. Cambiare radicalmente la dieta

Tutti i pazienti hanno abbandonato cibi processati, zuccheri raffinati, farine bianche, carni industriali e latticini, e hanno introdotto una dieta basata su cibi vegetali freschi, crudi o poco cotti, biologici, spesso a prevalenza vegetale.
Molti hanno seguito una dieta alcalinizzante o anti-infiammatoria, ricca di frutta, verdura, legumi, semi e cereali integrali.

📌 Imparare da questo significa: ridurre l’infiammazione silente quotidiana che è alla base di moltissime malattie, tumori inclusi.

2. Prendere il controllo della propria salute

Le persone guarite non hanno delegato completamente ai medici, ma hanno preso in mano il proprio percorso, documentandosi, facendo domande, sperimentando approcci integrativi, assumendo un ruolo attivo e protagonista.

📌 Prevenzione vuol dire diventare attivamente coinvolti nella propria salute anche quando si è sani.

3. Seguire l’intuito

Molti raccontano di aver seguito un’intuizione forte: lasciare un lavoro tossico, cambiare città, interrompere una terapia per provare qualcosa di più sentito. L’intuito è spesso il linguaggio del corpo e della mente profonda.

📌 Ascoltare i segnali interiori e corporei può orientarci verso scelte più sane anche in fase preventiva.

4. Liberare emozioni represse

Un filo rosso in tutti i racconti: c’era un trauma, un rancore, un dolore mai elaborato. Le guarigioni sono avvenute spesso dopo un lavoro emotivo intenso: psicoterapia, meditazione, perdono, scrittura, gruppo di sostegno.

📌 Le emozioni represse creano tensioni croniche che alterano il sistema immunitario e il terreno biologico.

5. Aumentare le emozioni positive

Gratitudine, amore, speranza, gioia. Le persone guarite hanno coltivato deliberatamente stati emotivi elevati, anche attraverso pratiche quotidiane come la gratitudine, la visualizzazione o la preghiera.

📌 Una psiconeuroimmunologia positiva rafforza i sistemi di difesa dell’organismo.

6. Rafforzare le relazioni sociali

Il supporto sociale – amici, famiglia, comunità spirituali – è stato un fattore protettivo e trasformativo. Le relazioni nutrienti riducono il cortisolo, migliorano il sonno, stimolano le cellule NK (natural killer).

📌 La solitudine cronica è un fattore di rischio per cancro e patologie cardiovascolari.

7. Avere una ragione profonda per vivere

Questi pazienti avevano qualcosa di importante per cui vivere: un figlio, un progetto, una missione. Avere uno scopo ha riattivato la loro biologia vitale.

📌 Chi ha un “perché” forte vive più a lungo e in salute.

8. Utilizzare integratori e piante medicinali

Molti hanno integrato la dieta con vitamine, minerali, estratti vegetali, enzimi e altri composti naturali antiossidanti o antinfiammatori (es. curcumina, astragalo, funghi medicinali, graviola).

📌 L’uso integrato e consapevole di nutraceutici può sostenere il sistema immunitario e la detossificazione.

9. Avere pratiche spirituali quotidiane

Meditazione, preghiera, connessione con qualcosa di più grande: non importa la religione, ma la dimensione spirituale ha rappresentato per tutti una fonte di resilienza, pace e trasformazione.

📌 Coltivare la spiritualità riduce lo stress cronico e favorisce l’equilibrio psico-neuro-endocrino-immunologico.


Conclusione: non aspettare di ammalarti per cambiare

Queste guarigioni straordinarie non sono “miracoli”, ma insegnamenti biologici e psicologici.
Chi oggi è sano, può decidere di applicare questi fattori come prevenzione radicale, vivere in modo più autentico, emozionalmente libero, connesso al corpo e a ciò che conta davvero.

Questo è ciò che facciamo ogni giorno nel progetto Stammi Bene: aiutare le persone a vivere la salute prima della malattia.


Bibliografia essenziale

  • Turner, K. A. (2014). Radical Remission: Surviving Cancer Against All Odds. HarperOne.
  • Spiegel, D. et al. (1989). “Effect of psychosocial treatment on survival of patients with metastatic breast cancer.” The Lancet, 2(8668), 888–891.
  • Antoni, M. H. et al. (2006). “The influence of bio-behavioural factors on tumour biology: pathways and mechanisms.” Nature Reviews Cancer, 6(3), 240–248.
  • Lutgendorf, S. K., & Andersen, B. L. (2015). “Biobehavioral approaches to cancer progression and survival: Mechanisms and interventions.” American Psychologist, 70(2), 186–197.
  • Cohen, S. et al. (1991). “Psychological stress and susceptibility to the common cold.” New England Journal of Medicine, 325, 606–612.
  • Ryff, C. D. (2014). “Psychological Well-Being Revisited: Advances in the Science and Practice of Eudaimonia.” Psychotherapy and Psychosomatics, 83(1), 10–28.

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