Perugia - Zona Madonna Alta

E tu, ti senti all’altezza?

Una delle questioni che più spesso ci si pone quando valutiamo noi stessi è relativa all’essere o meno «all’altezza» di qualcosa. Che si tratti di un lavoro, di un partner, di un’abilità che vorremmo imparare o a cui ci stiamo già dedicando, la domanda è sempre la stessa: “sarò all’altezza?”

In alcuni casi, quando la prestazione è misurabile oggettivamente, come in un salto in alto, il giudizio non è affatto problematico: o si salta abbastanza in alto da superare l’asticella oppure no. Resta solo da decidere (aspetto di certo non trascurabile) a che altezza collocare l’asticella. 

Ma poche cose relative alla nostra autostima sono così facilmente misurabili; nella maggior parte dei casi è necessario stabilire chi sarà il “giudice di gara”, ovvero qualcuno deputato a valutare come ci collochiamo rispetto a questo metro, che ci dica, in sostanza, se siamo «all’altezza o adeguati» oppure no.

Ma di nuovo si pone la domanda: adeguati in base a cosa e per chi?

Ecco che possiamo distinguere due grandi categorie di persone: coloro che delegano la decisione a un giudice interno e coloro che invece proiettano il loro giudice all’esterno, in persone specifiche o nel mondo in generale.

Saper individuare se il giudice è interno o esterno è fondamentale non solo per saper riconoscere il tipo di paura di non essere all’altezza ma anche e soprattutto per selezionare modalità di intervento specifiche ed efficaci.

Il tuo giudice è interno o esterno?

Se non hai ancora chiaro se il tuo giudice è interno o esterno, voglio precisarti che possono rientrare nella categoria “giudice esterno” chi, ad esempio, teme di essere giudicato solo da chi reputa “superiore a sé”; chi teme il giudizio solo di chi conosce, o chi, invece, teme il giudizio solo degli sconosciuti, fino ad arrivare a chi si sente giudicato in qualsiasi circostanza sociale.

La percezione di un giudice esterno può declinarsi nelle seguenti paure: la paura di esporsi, la paura dell’impopolarità, la paura del conflitto e la paura del rifiuto.

Se chi è preda della paura del giudizio degli altri vive costantemente con la percezione di un nemico alle porte, ancora peggiore è la situazione di chi il nemico lo porta invece dentro di sé, sotto forma di giudice interno.

In questo caso non c’è modo di sfuggire a questa condanna.

Quando il giudice è interno le paure predominanti sono la paura dell’inadeguatezza e quella del fallimento.

Se vuoi approfondire questo argomento GUARDA SUBITO il video qui sotto >>

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